Alzi la mano chi, indigeno o di passaggio, non abbia mai provato la diabolica bontà importata direttamente dalla Serenissima, di questo inimitabile dolcetto di pasta per bignè, pinoli, uvetta e ripiene di zabaione. P.S. Mangiatela chiudendo gli occhi, vi sembrerà di vedere il mitico Paolo Pasticcio in pantaloncini corti che salta tra i canali.